Progetto ponte Morandi a Genova (ITALIA)
(2018) Nostro intento esclusivo è fare qualche cosa, speriamo di buono, per l'Italia, per onorare la memoria di quanti hanno perso la vita ed anche per quanto dobbiamo a Riccardo Morandi, per l'onore dello Spirito Umano. (Carl Gustav Jacob Jacobi lo diceva della scienza)
La soluzione progettuale rappresentata è stata sviluppata con lo scopo di risolvere, in ordine di importanza e per sommi capi:
- celerità nel ripristino della viabilità sulla A7;
- azzeramento interferenze con quota piano campagna (fiume, ferrovia, viabilità locale, attività produttive, agibilità abitazioni);
- reimpiego delle fondazioni esistenti e riduzione del numero di pile;
- sicurezza e affidabilità delle operazioni di montaggio;
- durabilità (reale) dell'opera;
Il progetto rappresentato è staticamente dimensionato e accompagnato da impostazione del cantiere di montaggio con indicazione delle aree da occupare, che risultano verosimilmente nella disponibilità della Amministrazione locale.
Il progetto prevede un programma temporale (basato sulla esperienza di chi i ponti li ha costruiti davvero per 35 anni), che impiega circa 18 mesi di attività a partire dal via libera.
SOLUZIONE STRUTTURALE
20.000 tonnellate circa è il peso delle strutture metalliche previsto per il ponte a Genova che abbiamo progettato, il quale consiste in un impalcato a via unica con tre corsie per ciascuna delle due carreggiate (attualmente sono 2), con possibilità di aggiungere in seconda fase (ovviamente si può fare sino da subito) la corsia di allargamento che può essere adibita a corsia di emergenza o rendendo l’impalcato adatto a soddisfare l'attraversamento anche alla viabilità locale, oltre a quella autostradale; all'interno del cassone del viadotto trova spazio una pista ciclopedonale adibita anche al transito dei mezzi funzionali alla manutenzione del ponte.
Sono disponibili i disegni delle strutture metalliche, per impalcato e pile, schemi di montaggio e impostazione del cantiere.
Il nuovo ponte mantiene asse e fondazioni dell’attuale (le masse sono inferiori e per carichi da traffico, anche se maggiori si rientra con il risparmio del peso proprio del ponte), pur avendo molte meno pile e di conseguenza riducendo il forte impatto estetico attuale.
Le antenne attuali vengono sostituite da cavalletti rovesci a V molto più esili e con impatto estetico decisamente meno elevato.
La Soluzione è completamente in acciaio sia per l'impalcato che per le pile.
L'impalcato è a travata continua, con pile inclinate e doppie che riducono le luci maggiori e formano telaio con l’impalcato.
Le pile inclinate hanno cerniera al piede e rispettano i vincoli delle attuali: consentono le intersezioni con la viabilità locale alla base lasciando intatti i fabbricati esistenti e inalterate le attività produttive locali, anche durante le fasi di montaggio.
MONTAGGIO
Il ponte per la parte corrispondente alle grandi luci (dove erano le 3 antenne ex Morandi) si mette in opera con varo di punta, realizzando un ponte di servizio adeguato sulla zona "piccole luci" lato OVEST; la parte “piccole luci” si monta sopra al ponte di servizio direttamente; comunque tutti i conci si prefabbricano a terra, nell’area che abbiamo individuato, senza interferenza alcuna con la viabilità locale e le realtà produttive. Il segreto della soluzione consiste nel costruire e mettere in opera il ponte durante le operazioni di demolizione dell’esistente e preparazione delle aree. Si possono prefabbricare i conci del ponte per circa il 50% del totale contemporaneamente alle demolizioni e preparazione delle aree prima di iniziare il montaggio in quota.
Nel tratto “piccole luci” si realizza un ponte di servizio dotato di vie di corsa e con gru cingolata si sollevano conci e si posizionano sul ponte di servizio.
Completato il varo della parte grandi luci (circa 600 m di lunghezza), si montano i conci della parte rimanente.
Si smontano le opere provvisionali e nel contempo si eseguono le opere di finitura.
TEMPI DI ESECUZIONE
Non abbiamo valutato le demolizioni dei cavalletti esistenti ne la demolizione delle piccole luci, non crediamo sia operazione tecnicamente complicata, necessita di mezzi di sollevamento adeguati e valutazione congiunta con le problematiche relative ai fabbricati residenziali esistenti, con la nostra soluzione ci sono comunque 10 mesi disponibili per le demolizioni.
Completamento progettazione e approvvigionamento materiali circa 3 mesi; Costruzione in stabilimento dal 4° al 15° mese (1500 tonn/mese).
Inizio cantiere a terra dal 7° mese si inizia assemblaggio e saldatura conci, che si può terminare al 16° mese (vedasi punto i); Inizio costruzione ponte di servizio dal 7° mese; la parte piccole luci deve già essere demolita; Montaggio conci su ponte di servizio 10° mese, Completamento demolizioni, bonifica base per pile acciaio e inizio montaggio pile acciaio 10° mese; Inizio varo 12° mese; Completamento 3 fasi di varo circa al 15° mese; Montaggio piccole luci dal 15° al 18° mese; conclusione lavori circa al 20° mese (forse tutto comprimibile ma credo poco realistico rientrare in meno di 18 mesi).
Abbiamo descritto solo nelle linee principali, anche per l’esecuzione le fasi sono quelle che servono per definire priorità e demolizioni.
Con la nostra soluzione, per la demolizione, sinché si lavora a terra a prefabbricare conci e si prepara il ponte di servizio ci sono 10 mesi (almeno) di tempo. Non c'è dunque fretta per le demolizioni.
Considerati gli spazi in effetti non si eseguono lavorazioni sull’asse tracciato salvo il varo e la congiunzione tra loro dei conci, quindi le attività che intersecano l’asse del ponte rimarrebbero quasi intoccate, così anche per le fasi di varo che sono concentrate in tre fasi.
Il sistema costruttivo inoltre consente di lavorare indipendentemente con molte squadre: sia per costruire a terra i conci (in massima sicurezza) sia per saldare i conci tra loro (in sicurezza data la presenza di un ponte di servizio).
COM’ERA….
…COME POTREBBE ESSERE TRA 18 MESI
M ingegneria
Ing. Alberto Miazzon, Ing. Luca Rampin